Trento DOC

La zona della denominazione Trento DOC comprende vigneti ubicati nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nellaVallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie, incidendo praticamente sullo stesso territorio della Trentino DOC. L’area vitata è di circa 800 ettari all’interno di questo territorio. I terreni vitati destinati alla produzione del vino Trento DOC, ubicati prevalentemente in declivio, si spingono fino agli 800 m s.l.m. La produzione di spumante metodo classico in Trentino è più che secolare. Negli ultimi cento anni la produzione di spumante è ininterrottamente progredita sia per numero di produttori, sia per quantitativi di bottiglie ottenute. La Trento DOC è stata la prima denominazione italiana ad essere riservata esclusivamente allo spumante ottenuto con il metodo della rifermentazione in bottiglia. Il Trento DOC è prodotto utilizzando le varietà di vite localmente più idonee alla spumantizzazione con il metodo della rifermentazione in bottiglia: Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero e Pinot Meunier. La raccolta delle uve destinate alla produzione dello spumante Trento DOC avviene, di norma, in epoca più precoce rispetto alle uve destinate alla produzione di vini fermi per assicurare il giusto equilibrio fra zuccheri ed acidità necessario per ottenere uno spumante di qualità. La vinificazione delle uve avviene prevalentemente in purezza con, eventuale, successivo assemblaggio delle diverse componenti in fase di costituzione della partita (cuvèe). Nella elaborazione dello spumante Trento DOC è consentito esclusivamente il “metodo classico” della rifermentazione in bottiglia comprendente le operazioni di scuotimento (remuage) e sboccatura (dégorgement). Il processo di elaborazione prevede un periodo minimo di permanenza sui lieviti della durata di 15 mesi, elevato a 36 mesi per la tipologia “riserva”.