Puglia

Il territorio

La Puglia è una delle più importanti regioni in Italia per la produzione di vino. Il vino Pugliese, prodotto in grandissima quantità, prendeva per buona parte la via del nord, destinato ad altre regioni italiane o ad altre zone in Europa, per essere utilizzato come vino “da taglio” per rinforzare i vini locali, conferendo colore, struttura e alcol. Da alcuni anni però la situazione è cambiata sostanzialmente e i produttori pugliesi hanno iniziato a dedicarsi alla produzione di qualità, nella consapevolezza dell’enorme potenziale vinicolo della regione. Il Negro Amaro, Il Primitivo e L’Uva di Troia sono varietà che negli ultimi anni hanno guadagnato fama internazionale, diventando simboli della ripresa dei vini della Puglia.

I vitigni

In Puglia si coltivano moltissimi vitigni, sia a bacca bianca che nera. Tra quelli a bacca bianca il Bombino Bianco, la Malvasia Bianca, la Verdeca, il Fiano, il Bianco d’Alessano, il Moscato Bianco e il Pampanuto. Lo Chardonnay, nonostante sia un’uva che non ha legami “storici” con la Puglia è di fatto l’uva bianca più coltivata e diffusa nella regione. Le uve a bacca nera più coltivate in Puglia sono il Negro Amaro, il Primitivo, l’Uva di Troia, la Malvasia Nera (di Lecce e di Brindisi), il Montepulciano, il Sangiovese, l’Aglianico, l’Aleatico, il Bombino Nero, il Susumaniello e l’Ottavianello, nome con il quale nella regione si chiama il vitigno di origine francese Cinsaut. Non mancano i vitigni internazionali come il Merlot e il Cabernet Sauvignon.

I vini e le zone produttive

Il nord e il Tavoliere

A nord di Bari, nella provincia di Foggia e nel Tavoliere, si fa sentire l’influenza delle regioni confinanti e quindi le uve più coltivate sono il Montepulciano e il Sangiovese come vitigni a bacca nera, il Bombino bianco e il Trebbiano toscano a bacca bianca. Vicino a Barletta, nell’area di Castel del Monte, l’Uva di Troia e il Bombino nero danno vini rossi di grande struttura, con le tre recenti DOCG Castel del Monte Bombino Nero DOCG, Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG e Castel del Monte Rosso Riserva DOCG. Il Moscato di Trani DOC nelle versioni dolce naturale e passito è basato sul vitigno Moscato bianco.

Il Salento

L’area vinicola del Salice Salentino prende il nome dall’omonima località in provincia di Lecce. La produzione si concentra prevalentemente sui vini rossi e rosati. Il Salento è infatti una delle aree vinicole italiane più importanti per la produzione di vini rosati. I vini rossi e rosati appartenenti alla DOC Salice Salentino sono prodotti con il vitigno Negro Amaro e la Malvasia Nera. Il Salice Salentino Bianco viene prodotto prevalentemente con uve Chardonnay e Pinot Bianco. Un altro vino interessante della zona è il Salice Salentino Aleatico, prodotto negli stili passito e liquoroso.

Il Primitivo di Manduria

Il Primitivo è l’uva rossa più diffusa della parte centrale della Puglia. Nonostante oggi il Primitivo sia considerato a ragione un’uva autoctona, questa varietà sembra essere geneticamente simile al Plavac Mali della Dalmazia e la ritroviamo in California con il nome di Zinfandel. Il Primitivo deve probabilmente il suo nome al fatto che tende a maturare in anticipo rispetto alle altre varietà. Il Primitivo di Manduria si produce con uve Primitivo in purezza maturato in botte o in barrique. Il Primitivo di Manduria si produce anche nelle versioni dolce naturale e liquoroso, quest’ultimo negli stili dolce e secco.

Altre Zone di Produzione

I vini bianchi della DOC Locorotondo e Martina Franca vengono entrambi prodotti prevalentemente con i vitigni Verdeca e Bianco d’Alessano. Fra le altre aree DOC della Puglia si ricordano quelle di Alezio, Brindisi, Castel del Monte, Copertino, Gioia del Colle, Gravina, Ostuni, San Severo e Squinzano.