Negroamaro

Il Negroamaro è un vitigno a bacca nera originario della Puglia, dove la zona di maggiore coltivazione è il Salento, pur essendo presente anche nel resto della regione. La sua origine è molto antica e risale probabilmente alla colonizzazione greca che ebbe luogo a partire dal XVIII secolo a.C. Per superficie coltivata e qualità il Negroamaro è il vitigno più importante, assieme al Primitivo, di tutta la Puglia e con l’Aglianico e il Nero d’Avola (Calabrese) rappresenta una delle uve migliori di tutto il Meridione. Per molti anni il vino del Negroamaro è stato usato per tagliare sia i vini francesi che quelli del nord Italia, in particolare per fornire colore al Merlot e al Cabernet Sauvignon. Il suo utilizzo come vitigno principale per ile produzioni locali si è avuto solo recentemente, anche grazie alla produzione di vini rosati. Il Negroamaro deve il suo nome alle sue caratteristiche principali, vale a dire il colore quasi nero dei suoi vini e il loro retrogusto amarognolo. Si adatta bene all’uvaggio con quantità minori di uve locali, quali la Malvasia nera di Brindisi e di Lecce, il Sangiovese e il Montepulciano, per produrre rossi eleganti e di grande corpo o eleganti vini rosati. Il Negro Amaro vinificato in purezza è un vino dal colore molto intenso, che tende al granato, mentre la gamma olfattiva è caratterizzata da una forte presenza di fiori scuri e frutti di bosco.

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