Emilia-Romagna

Il territorio

L’Emilia-Romagna è una delle più grandi regioni vitivinicole italiane, con i suoi circa 50.000 ettari vitati. La superficie regionale è pianeggiante per circa il 50% del territorio, mentre la restante parte è per la metà collinare e metà montuosa (nell’Appennino Tosco-Emiliano si arriva ai superare i 2000 msl). La distribuzione della superficie coltivata a vite è per circa il 75% in pianura, 20% nelle zone collinari e per il 5% in montagna, ossia a quote comprese tra i 400 e i 600 msl. Clima e caratteristiche peculiari del territorio danno origine alle diverse zone vinicole, passando dall’appennino alle zone più miti della Riviera Romagnola. La regione è divisa in due aree geografiche e culturali distinte, con l’Emilia nella parte occidentale della regione e la Romagna nella parte orientale. Le due aree si distinguono sia per la diversa cucina che per le uve che si coltivano e quindi i vini che se ne ricavano.  Mentre l’Emilia è la patria indiscussa dei “Lambruschi”, vini rossi frizzanti, in Romagna si producono prevalentemente vini fermi con uve Sangiovese, Albana, Pignoletto e altre.

I vitigni

In Emilia, nella zona di Piacenza, i vitigni più diffusi sono a bacca nera, come la Barbera e la Croatina, che caratterizzano la Gutturnio DOC. Tra i vitigni a bacca bianca la Malvasia di Candia aromatica e il Moscato bianco, oltre all’autoctono Ortrugo. I vitigni internazionali coltivati in questa parte della regione sono lo Chardonnay, il Pinot bianco e il Pinot grigio, oltre al Riesling Italico e al Müller-Thurgau. In provincia di Parma si ha una prevalenza dei vini bianchi sui rossi, ma i vitigni coltivati sono gli stessi. Reggio-Emilia e Modena sono le zone del Lambrusco, nelle varietà Lambrusco Salamino, Lambrusco Maestri, Lambrusco Marani, Lambrusco Montericco. L’Ancellotta è un altro vitigno a bacca nera della zona. Il Lambrusco di Sorbara e il Lambrusco Grasparossa sono invece più diffusi nel Modenese. Nel Bolognese si coltivano i vitigni a bacca bianca Montù e Pignoletto, nelle denominazioni Reno DOC Colli Bolognesi Classico Pignoletto DOCG. A Ferrara il vitigno a bacca nera Fortana (noto anche come Uva d’Oro), la cui DOC di riferimento è la Bosco Eliceo.

In Romagna il vitigno più importante è il Sangiovese, seguito da Trebbiano Romagnolo, il vitigno a bacca bianca più diffuso in Romagna, il Pagadebit e l’Albana, protagonista della denominazione Albana di Romagna DOCG, nella zona di Faenza. Le zone vitivinicole più importanti in Romagna sono le colline intorno a Faenza, la zona collinare di Forlì, le colline attorno a Cesena e Rimini.

Vini e zone produttive

I Lambruschi

L’Emilia è la patria del Lambrusco, prodotto a partire dalla provincia di Parma fino a divenire il protagonista quasi assoluto nella zona compresa tra Reggio Emilia e Modena. I Lambruschi sono vini frizzanti, secchi o amabili, che si sposano a meraviglia con i piatti della cucina Emiliana, soprattutto con i tipici salumi locali. Importante è il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, prodotto nelle aree collinari nei pressi del borgo medievale di Castelvetro, in provincia di Modena.

Il Sangiovese di Romagna

La Romagna è famosa per il vino rosso prodotto con il vitigno Sangiovese. Il suo nome sembra voler dire “Sangue di Giove”, dal monte Giove, che si trova nei pressi di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini. Il Sangiovese di Romagna può presentarsi come un vino leggero e immediato, ma anche come vino più corposo, dal gusto secco e deciso. Il Sangiovese di Romagna è stato il primo vino rosso della regione ad ottenere la Denominazione d’Origine Controllata (DOC) e il suo territorio di produzione è piuttosto vasto, dalla provincia di Bologna fino alla costa orientale del mare Adriatico.

Le altre zone di produzione

Sui Colli Piacentini si produce il Gutturnio, con uve Barbera e Croatina, qui detta Bonarda. Il Vin Santo di Vigoleno viene prodotto in quantità limitate da uve bianche aromatiche e non aromatiche. Nel Reggiano, in particolare nella zona dei Colli di Scandiano e Canossa, oltre ai Lambruschi si producono interessanti vini anche da uve internazionali. Nella zona dei Colli Bolognesi si produce il Pignoletto e vini da uve internazionali, in quest’area piuttosto diffuse. L’Albana di Romagna è stato il primo vino bianco italiano a ricevere il riconoscimento della Denominazione d’Origine Controllata e Garantita (DOCG). Il riconoscimento del più alto livello di qualità a questi vini è dovuto soprattutto ai i migliori vini prodotti con questa uva, ottenuti con rese molto più basse di quelle previste dal disciplinare, una scelta adottata solamente dai migliori produttori. Di particolare interesse è la versione passita, che si impone come una delle migliori a livello nazionale.