Costa d’Amalfi DOC

La zona della denominazione Costa d’Amalfi DOC è famosa per i suoi paesaggi spettacolari e per le sue scogliere scoscese, per non parlare dei paesini da cartolina che fiancheggiano le colline e le baie. Il terroir e la viticoltura qui sono dettati dalla topografia e dalla geologia della Penisola Sorrentina. I terrazzamenti posti su ripide pareti rocciose e colline preclude l’uso di attrezzature per la raccolta meccanizzata. In alcuni punti, scogliere alte più di 600m si tuffano nella costa azzurra del Golfo di Salerno. In questa zona molti vigneti sono costosi da gestire quanto belli da vedere. E’ proprio la loro posizione poco accessibile ad aver salvato i vigneti di Amalfi dal destino vissuto da quelli di Capri, dove il turismo si è rivelato un’alternativa irresistibile alla viticoltura e le vigne sono state sradicate. Furore, Ravello e Tramonti sono tre villaggi della Costiera Amalfitana dove si producono vini Costa d’Amalfi DOC particolarmente pregiati e per questo hanno dato il nome ad altrettante sottozone della denominazione. La denominazione Costa d’Amalfi DOC comprende i vini rossi, bianchi e rosati prodotti lungo la famosa Costiera Amalfitana, a sud di Napoli, in Campania. Il Costa d’Amalfi Rosso DOC si basa sulle classiche varietà rosse campane dell’Aglianico e del Piedirosso, cui si unisce lo Sciascinoso (noto anche come Olivella), varietà meno conosciuta e più comunemente associata ai vini del Sannio nella Campania settentrionale. Il vino rosso Costa d’Amalfi DOC può portare la menzione riserva solo se proviene da uno di questi tre comuni e ha passato almeno due anni di invecchiamento, di cui come minimo 12 mesi in botte. I Rosati della Costa d’Amalfi DOC impiegano lo stesso uvaggio per dare vini intensamente profumati e per lo più secchi al palato. Il Costa d’Amalfi Bianco DOC è composto principalmente da Falanghina e Biancolella, localmente noti come Biancazita e Biancatenera. Diversi altri vitigni locali sono anche ammessi nella composizione dei vini bianchi.