Botti grandi

Le botti per il vino possono avere dimensioni e capacità molto diverse, da pochi litri fino a diverse decine di ettolitri. Il legno migliore per la loro costruzione (utilizzato soprattutto per le botti da invecchiamento) è quello di quercia in particolare rovere. Talvolta si usano anche castagno, robinia e varie specie di acero.

Tra i vantaggi offerti dai recipienti di legno nella maturazione del vino vi è quello di permettere un microscambio gassoso con l’esterno; tra gli svantaggi va tenuto presente che il legno vecchio delle botti è spesso fonte di contaminazioni batteriche e di cattivi sapori.

Una botte nuova che deve contenere un vino di qualità deve essere sottoposta a un processo detto abbonimento, lavandola con vino caldo. Se la botte non è nuova, può essere lavata con acqua bollente e sale grosso e se non deve essere usata subito deve essere fatta sgocciolare bene e successivamente deve venir solforata. Prima di essere riempita la botte deve essere ispezionata al suo interno. Il tartaro eventualmente presente sulle pareti interne deve essere brillante e senza macchie e non ci devono essere organismi come muschi o licheni. Se questo avviene, la botte è inutilizzabile.

Rispetto alle barriques da 225 l, le botti di 10 hl e oltre presentano alcuni vantaggi. Mediante l’uso delle barriques il vino acquista fragranze insolite e diventa più vellutato, mentre con botti di grandi dimensioni l’invecchiamento è più rispettoso della natura del vino. La superficie a contatto con il liquido a parità di volume è minore e le doghe più spesse impediscono l’ingresso dell’ossigeno. L’ossidazione è poco presente e le reazioni chimiche nel vino sono limitate essenzialmente alle polimerizzazioni dei tannini. La cessione di sostanze aromatiche è più lenta o quasi inesistente, pertanto il vino mantiene le sue caratteristiche organolettiche pressoché intatte.