Alto Adige o dell’Alto Adige DOC

La zona della DOC Alto Adige insiste su quella piccola parte del territorio della provincia di Bolzano che risulta idonea, per altitudine ed esposizione, alla produzione di vini. Tale zona è circoscritta lungo la valle superiore percorso dal fiume Adige e lungo la Valle Isarco nella parte inferiore. Infatti circa l’86% della superficie provinciale si trova ad un livello del mare superiore ai 1000 metri e nel fondovalle, dove vive il 65% della popolazione altoatesina, è collocato solamente l’8% del territorio provinciale. I vigneti, situati nella fascia che va dai 220 fino ad oltre 1.000 metri s.l.m. rappresentano l’anello di congiunzione tra il fondovalle ben sviluppato ed economicamente importante e la zona con l’agricoltura di montagna ad elevate altitudini. Il 14% dei vigneti si trova ad un’altitudine superiore ai 500 metri e il 30% dei vigneti si trova in zone di pendenza oltre il 30%, favorite da insolazione diretta e prolungata. La viticoltura dell’Alto Adige si è sviluppata partendo dalle varietà tradizionali come Lagrein, Schiava, Moscato giallo, tuttora presenti, a cui si sono aggiunte nell’ottocento le varietà bordolesi (Cabernet, Merlot, Sauvignon), alcune varietá derivanti dalla Borgogna (diversi Pinot) e del Reno (Riesling, Sylvaner, Traminer aromatico). Da circa 50 anni sono stati introdotti Müller-Thurgau e Kerner. I vini dell’Alto Adige si contraddistinguono soprattutto per i loro spiccati aromi primari, come per esempio le note di sambuco del Sauvignon, il profumo di rosa del Traminer aromatico, il bouquet di frutti di bosco del Pinot nero o del Lagrein, le note di ciliegia e viola della Schiava. I vini bianchi coltivati in altitudine (oltre i 300 m) spiccono per la loro freschezza e dato l’ottimo irraggiamento solare i vini si presentano contemporaneamente fruttati ma allo stesso tempo con buona struttura. I vini rossi prodotti per di più sotto le 400 m s.l.m. approfittano delle condizioni di più alte temperature ottenendo vini corposi con tannini morbidi.